Oltre all’evento cardine di Terrore nel Borgo, quest’anno “Le notti delle Streghe” 2023 di Rifreddo si arricchiscono di appuntamenti letterari e cinematografici.
Infatti, Sabato 21 ottobre alle ore 17.30 presso il Centro Incontri di San Rocco, di fianco al Palazzo Municipale, in Piazza della Vittoria ci sarà la Proiezione in anteprima del film “La prima ora di buio”: Una storia di avvincente terrore ispirata alla caccia alla streghe di Rifreddo del 1495 sotto la Regia di Massimiliano Graziano. Il film, della durata di circa un’ora, sviluppato in modo amatoriale e senza l’intervento di case di produzione, è maturato da un’idea di un fotografo cuneese, Massimiliano Graziano, che ha voluto coniugare l’amore per la storia del proprio territorio con la sua passione per l’arte visiva, sperimentandosi come autore, regista e realizzando la post-produzione. Il cast di attori ha interpretato i personaggi medioevali con passione e entusiasmo, ed è interamente piemontese. Le riprese interne sono state realizzate nel museo Casa Cavassa a Saluzzo grazie al sostegno del comune, mentre le riprese esterne sono state realizzate proprio a Rifreddo, grazie al supporto del Vicesindaco del paese Elia Giordanino. Per la realizzazione, il team si è avvalso dell’analisi degli atti processuali riportata nei libri “Streghe” di Grado Giovanni Merlo e “Lucea talvolta la luna” di Rinaldo Comba e Angelo Nicolini, con l’intento artistico di valorizzare la storia del territorio dell’area di Rifreddo e di ipotizzare le emozioni dei personaggi dell’epoca, riportando i contenuti degli atti, la mentalità religiosa e popolare del medioevo, e le accuse inquietanti che, come a Rifreddo, hanno portato milioni di donne in Europa alla condanna a morte sul rogo. Dai testi emerge come tali condanne fossero la conseguenza del timore che uomini e ecclesiastici del medioevo avevano per le donne, soprattutto quando intervenivano nel sacro, in quanto rompevano consuetudini e gerarchie. Il regista ha immaginato un finale creativo, visto che i documenti originali dell’epoca non riportano l’epilogo del processo.
Domenica 22 ottobre, invece, alle ore 17 presso il “Monastero di Santa Maria della Stella” ci sarà la presentazione del libro “Sotto (la) pelle”, quarta edizione della collana “Tutto Sotto”, edizione NEOS. Il libro presenta Diciassette racconti pieni di suspense ambientati in Piemonte, fra delitti e fughe, eredità e tormenti: protagonista la pelle, declinata in molte oscure maniere, limite e confine fra un esterno e un interno che possono riservare inquietanti sorprese. Curato da Ernesto Chiabotto, tra gli autori figura anche la Saluzzese Angela Delgrosso, ex astronoma ed ex insegnante, che propone il racconto “La Confessione” che prende le mosse da Monastero di Santa Maria della Stella di Rifreddo nell’anno 1260 e si intreccia con i nostri tempi. I racconti prendono luogo tra Quartieri torinesi e placide cittadine, valli cuneesi, montagne e conventi che diventano scenari in cui si muovono personaggi variegati: lupi mannari e fanciulle non sempre innocenti, batteri volanti, tatuatori e tatuati che si lasciano prendere la mano, fratelli avidi e frati tormentati, estetiste miracolose, madri esasperate, divinità pagane delle sorgenti, killer statali e commissari di polizia. E poi l’inchiostro nero come l’odio, i misteri dell’ex cinema, la fuga per la sopravvivenza, il dittongo maledetto… Gli Autori hanno costruito-spaziando dal nero al gotico, dal thriller al poliziesco al distopico-storie avvincenti, spesso ironiche, capaci di offrire brividi da…pelle d’oca! La pelle coinvolge attivamente tutti i cinque sensi, è il “luogo” di passaggio nonché punto di separazione e di giunzione tra il mondo esterno e il soggetto, manifestazione materiale ed esteriore di quanto siamo nel concreto, intercapedine tra ciò che è fuori e ciò che è dentro. Specchio dell’anima, la pelle “parla”, rivela e comunica, separa e connette, esterna e interiorizza, cela e svela, scatena e recepisce reazioni, talora viene dominata e modificata dall’intervento umano, talora sfugge al controllo razionale. “Una soddisfazione - commenta il vicesindaco Elia Giordanino - aggiungere al nostro evento anche momenti letterari e cinematografici, che rafforzano l’importanza e il fascino che il nostro Monastero e i fatti storici a questo connessi, tra cui i processi inquisitori del 1495, suscitano nelle persone e nelle menti artistiche piemontesi e italiane”